Questo recente studio scientifico, realizzato seguendo 22 coppie di gemelli omozigoti (di cui uno/a seguiva una dieta onnivora e l’altro/a vegan per 8 settimane), per un totale quindi di 44 persone (di cui 34 erano donne) dell’età media di circa 40 anni, ha appurato che la dieta vegan riduce il colesterolo LDL, fattore di rischio cardiovascolare noto e acclarato, di circa 14 mg/dl, riduce il livello di insulina a digiuno di circa 3 μIU/mL ed il peso corporeo di circa 2 kg. Il controllo della dieta veniva effettuato mediante questionari somministrati periodicamente ai partecipanti. Questo studio conferma il dato che la dieta vegana migliora la salute cardiovascolare (Termannsen AD, Clemmensen KKB, Thomsen JM, et al. Effects of vegan diets on cardiometabolic health: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Obes Rev. 2022;23(9):e13462. doi:10.1111/obr.13462).
Per altro molti altri studi supportano l’evidenza che diete vegetariane o comunque basate sulle verdure riducono il peso, il quadro lipidico, il metabolismo glicemico, la pressione arteriosa e il rischio cardiovascolare.
Tuttavia lo studio, come gli stessi autori dichiarano, ha alcune limitazioni (campione giovane, quindi fatto da persone verosimilmente sane, numericamente piccolo, studiato per poco tempo e senza periodo di follow-up al termine della osservazione). Inoltre la perdita di peso in se potrebbe essere motivo del miglioramento del profilo di rischio cardiovascolare.